Atti

Dopo secoli in cui la cultura scritta ha registrato un costante incremento quantitativo e qualitativo, gli ultimi decenni sembrano aver valorizzato, piuttosto, la cultura orale. Ciononostante, nella storia dell’uomo non si è mai scritto così tanto come oggi. Alla luce di ciò, è lecito dunque chiedersi: perché si scrive? Perché lo si fa optando per una lingua piuttosto che per un’altra? Quanto e come possono le motivazioni influire sulla forma e sul contenuto di un testo scritto?
Intorno a questi interrogativi indagano i 49 saggi che compongono il volume: differenti per taglio e per argomento, essi presentano aspetti specifici del perché si scrive o del perché si è scritto, e del perché lo si fa (o si è fatto) proprio in italiano. La prospettiva è interdisciplinare: i contributi, per formazione degli autori e per strumenti scientifici impiegati, sono ascrivibili alla storia della lingua e a quella della letteratura, alla glottodidattica e alla critica letteraria, all’italianistica e alla comparatistica, non di rado con felici approcci transdisciplinari. A corredo del volume, uno spazio in rete dedicato ai Materiali supplementari.

(dalla pagina dell’editore Franco Cesati)

AA.VV., Perché scrivere? Motivazioni, scelte, risultati. Atti del convegno internazionale di studi (Olomouc, 27-28 marzo 2015), a cura di Francesco Bianco e Jiří Špička, Cesati, Firenze 2017, pp. 616, ISBN 978-88-7667-670-3.

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