Il volume

AA.VV., Perché scrivere? Motivazioni, scelte, risultati. Atti del convegno internazionale di studi (Olomouc, 27-28 marzo 2015), a cura di Francesco Bianco e Jiří Špička, Cesati, Firenze 2017, pp. 616, ISBN 978-88-7667-670-3

Indice del volume

Francesco Bianco, Jiří Špička, Una domanda (ancora) aperta, p. 13

IMPULSI E MOTIVAZIONI

Massimo Arcangeli, Eziologia e antropologia della scrittura, p. 31
Irena Prosenc, «Una piccola novelletta m’è venuto voglia di raccontare»: le motivazioni della narrazione nel Trecentonovelle di Franco Sacchetti, p. 45
Sonia Trovato, Le cicale scoppiate, i cigni e l’alta maraviglia: la scrittura secondo Ariosto, p. 51
Simone Cantino, Scrivere: il lavoro impossibile, p. 61
Stefano Redaelli, Perché si scrive. Perché scrivete? Levi e Calvino: la scienza come motivazione e orizzonte linguistico, p. 71
Giada Mattarucco, Natalia Ginzburg e la scrittura necessaria, p. 81
Gabriella Macciocca, Scrivere la «Vita d’un uomo», p. 93

QUESTIONI DI FORMA E DI POETICA

Maurizio Dardano, Situazioni della prosa nel Cinquecento: prestezza, disegno, tardità, p. 105
Mariella Giuliano, Scrittura, identità e narrativa popolare: Coriolano della Floresta di Luigi Natoli, p. 113
Renate Lunzer, La poetica di Claudio Magris, p. 123
Massimo Fusillo, Sporgersi sulla realtà. Walter Siti e la poetica del dettaglio inatteso, p. 133
Alessandro Baldacci, «Sperimentare speranze»: etica e poetica della scrittura in Fabio Pusterla, p. 143

AI MARGINI DEL TESTO LETTERARIO

Giuseppe Frasso, Scrivere per sé. Su qualche postilla di Francesco Petrarca ai Triumphi, p. 155
Domenica Elisa Cicala, Ragioni di scritture autobiografiche settecentesche. Muratori e Vico fra intenti didascalici, apologetici ed encomiastici, p. 165
Philippe Simon, Scrittori e scrittura nella Storia della letteratura di Girolamo Tiraboschi » 175
Alberto D’Alfonso, «Si ricordi il lettore… »: glosse e annotazioni linguistiche nelle Memorie di Giuseppe Garibaldi, p. 185
Elisabetta Mantegna, Un almanacco per «alti, bassi e mezzani», p. 197
Milena Romano, La letteratura odeporica del Novecento tra narrativa e giornalismo, p. 209
Giovanna Alfonzetti, Perché si scrivono i galatei?, p. 223

SCRITTURE NON LETTERARIE

Alessandro Aresti, Vera Nigrisoli Wärnhjelm, Dalla spada alla penna. Osservazioni sulla lingua del capitano Lorenzo Adami nelle lettere alla regina Cristina di Svezia e al cardinale Azzolino, p. 239
Carlotta D’Addario, Scrivere a un’assicurazione, p. 251
Gianluca Colella, Funzioni metadiscorsive dei marcatori modali epistemici nella prosa accademica, p. 261
Claudio Nobili, Scrivere per farsi capire e valutare: analisi di un corpus di esami di studenti universitari slovacchi in contesto di italiano LS, p. 275

SCRIVERE FRA PIÙ LINGUE

Daniele Baglioni, Perché scrivere un testo in più lingue: sulle dinamiche del code-switching e code-mixing nei documenti cancellereschi plurilingui, p. 289
Francesca Irene Koban, La scelta dell’italiano attraverso l’esperienza di Camillo Cavour: motivazioni e implicazioni, p. 301
Gioia Panzarella, L’italiano degli scrittori migranti, p. 311
Anna Federici, La lingua italiana nei romanzi delle scrittrici di migrazione balcanica, p. 319
Marco Mazzoleni, Le brevi prose di Giovanni Nadiani tra italiano e dialetto, p. 323
Paolo Benedetto Mas, Aline Pons, Come scrivono gli sportelli linguistici in Piemonte, p. 335

TRADUZIONE E LESSICOGRAFIA

Roman Sosnowski, Perché tradurre? Volgarizzatori dei testi medici nel Medioevo e loro motivazioni, p. 349
Carolina Patierno, Riforme operistiche e adattamenti linguistici: il Pygmalion di Rousseau e l’influenza metastasiana, p. 361
Linda Pennings, Perché tradurre la propria scrittura? Giovanni Verga “traduttore”, p. 373
Ilde Consales, Perché scrivere dizionari: la prefazione nella lessicografia ottocentesca, p. 383
Luca Palmarini, Perché scrivere dizionari bilingui in Polonia? Motivazioni della nascita della lessicografia bilingue italiano-polacca e polacco-italiana, p. 395

SCRITTURA E PSICHE

Luca Chiurchiù, Federigo Tozzi e la poetica dei paurosi “atti nostri”, p. 407
Maria Valeria Dominioni, Amelia Rosselli e la scrittura poetica dell’inconscio, p. 417
Claudia Zavaglini, La parola è il fiore dell’atto. Carlo Michelstaedter o della scrittura come disonestà, p. 427

SCRITTURA ED ETICA

Maria Giulia Serpetta, Quando il perché condiziona il come. Struttura linguistica e finalità didascaliche nei confessionali tardomedievali, p. 439
Francesco Samarini, «Un utile che la prima poesia epica non conobbe». Osservazioni sulle finalità del poema religioso tra XVI e XVII secolo, p. 453
Silvana Cirillo, «Fatti non foste a viver come bruti». L’autobiografia di Altiero Spinelli, p. 463
Beatrice Alfonzetti, Etica e letteratura. L’utilità della scrittura oltre la letteratura, p. 475
Marcello Bolpagni, Le (im)mutabili intenzioni narrative di Roberto Saviano, p. 489

SCRITTURA E MEMORIA

Silvia Tatti, L’esilio e la scrittura necessaria, p. 503
Gabriella Alfieri, Fare gli italiani e gli italofoni: memorie e “ricordi” modellizzanti tra Otto e Novecento, p. 515
Alessio Ricci, «Un dilaniato intesto di clamorosi piagnistei»? Perché e come si scrivono i diari di guerra e di prigionia, p. 527
Irene D’Agostino, Maria Cristina Torchia, Diari di guerra, voci di donne. Uno studio linguistico, p. 539
Cristina Cappelletti, «Un girasole lo veglierà». La scrittura come memoria: il caso della campagna di Russia, p. 551
Neri Binazzi, Un quaderno per tornare a vivere: i giorni di Mauthausen nella scrittura di un contadino toscano, p. 563
Valentina Magro, Scrittura, donne e memoria. La narrazione di Miriam Mafai come strumento d’informazione, denuncia e fonte di memoria collettiva, p. 575

Profili bio-bibliografici degli autori, p. 583

Indice dei nomi, p. 595

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