Carlotta D’Addario
Scrivere a un’assicurazione (pp. 251-260)
Testo della lettera
Centilissima Compagnia / di a sicurazione Colombo / In tata 25/2/86 il mio / forcone tarcate NAXXXXXX / mentre scenteva Via Cupa / Santa Maria del pianto si storgellava / improvi samente e si inficava con / il musso sotto il musso ti unaltra / machina che stava fermato per / i cazzi suoi. / Il patrone della machina è / antato in cattiveria e antava / cercando scé scé. / tico io atesso se l’a sicurazione é / per forza perché il patrone della / macchina non si è acquietato e / cercava scé scé? / Una risposta ci sarebbo; il / Signore tice che Voi tella Colombo / fato schife e che non pacate a / nisciuno neanche a Cesú Gristo / pirciò guanto la mia Poliza si / sfiata io mi a sicuro con unaltra / sicurazione che paca subito e non / fa pertere o tiempo e cá nun Va / truvanno paglia per cento cavalli. / Con la aucurio che lavocato del signore che cercava scé scé non / mi manta acitazione Vi esequio / Vostro aff.mo XXXXXXXX XXXXXX